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Quarto incontro, di studio e confronto, promosso dal progetto PRISMA e aperto a tutte le realtà professionali, amatoriali ed educative attive sul territorio nazionale nell’ambito di meteore e meteoriti. Sarà una nuova occasione per incontrarsi ed aggiornarsi sui progressi del progetto e le sue realtà locali.
Dopo l'edizione del 2020 tenutasi in modalità online, quest'anno il PRISMA Day torna in presenza! La sede di quest'anno è il Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino. Gli incontri si terranno nell'Aula Magna del Dipartimento nei giorni 25 e 26 Novembre 2022.
Edizioni passate del PRISMA Day:
I PRISMA Days 2022 hanno ottenuto il supporto finanziario della Direzione Scientifica INAF.
La meteorite Cavezzo, caduta il 1 gennaio 2020, fu recuperata solo tre giorni dopo grazie ai dati forniti dalle telecamere all-sky della rete italiana PRISMA. In particolare due esemplari, del peso di 3,12 g (F1) e 52,19 g (F2), furono raccolti da Davide Gaddi e donati all’INAF.
I due esemplari di questo meteorite non solo hanno caratteristiche litologiche completamente diverse, ma anche una diversa geochimica e composizione isotopica dell'ossigeno. L'esemplare 1 è anomalo sia per le caratteristiche tessiturali-strutturali, variando senza soluzione di continuità da condrite ad "acondrite", sia per una mineralogia modale molto insolita. È da notare infatti la quantità relativamente elevata di olivina (63,1 vol%), plagioclasio (18,2 vol%), pirosseno ad alto tenore di Ca (10,3 vol%), e clorapatite (2,1 vol%), a fronte di un contenuto insolitamente basso di pirosseno a basso Ca (5,8 vol%), metallo (0,1 vol%) e troilite (molto meno di 0,1 vol%). La particolare mineralogia modale è tuttavia accompagnata da valori composizionali dell'olivina (Fa 24,2 mol%) e del pirosseno a basso tenore di Ca (Fs 20,4 mol%) simili a quelli delle condriti L ordinarie.
Al contrario, nel campione 2, non solo la tessitura e la cristallochimica, ma anche la mineralogia modale (pirosseno a basso Ca molto più pirosseno a basso Ca molto più abbondante del pirosseno ad alto Ca e presenza di metalli e solfuri) assomigliano a quelli di una condrite L ordinaria.
Le differenze tra i due campioni sono confermate anche dalla geochimica e dagli isotopi dell’ossigeno.
I due campioni non contengono frammenti l'uno dell'altro, impedendoci di classificare questa meteorite "double face" come una breccia di condrite ordinaria.
In dettaglio, l'esemplare 1 può essere considerato uno "xenolite" in cui la struttura condritica e la tessitura ignea coesistono senza discontinuità, e quindi rappresenta una porzione non porzione non campionata del corpo madre L. In sintesi, questi risultati supportano la classificazione di Cavezzo come condrite anomala L5.
L’attività gamma del campione F2 è stata misurata presso la Stazione di ricerca sotterranea del Monte dei Cappuccini (Torino, Italia) con uno spettrometro HPGe-NaI(Tl) di grande volume. Grazie all'elevataefficienza, alla selettività e al basso fondo dello spettrometro, siamo stati in grado di rilevare quindici radioisotopi cosmogenici. La presenza di nuclidi con emivite fino a pochi giorni (47Ca, 52Mn e 48V) ha indubbiamente confermato la caduta recente del campione. L'attività molto bassa di 44 Ti e 60 Co è stata rivelata con una particolare coincidenza tra i rivelatori HPGe e NaI(Tl).
Negli ultimi trent’anni, la ricerca di meteoriti ha avuto un grande incremento sia per l’interesse scientifico sempre maggiore di cui sono oggetto le rocce extraterrestri, sia per la crescente domanda di musei e collezionisti che ormai alimenta un fiorente mercato di campioni provenienti da tutto il mondo.
Alla classica ricerca sul campo sviluppata, fino a tempi recenti, per lo più in deserti caldi e ambienti glaciali, negli ultimi anni si sono affiancate ricerche sistematiche basate su dati strumentali di reti di tracciamento dei bolidi, su dati storiografici di cadute o ritrovamenti storici e su dati geologici petrografici e stratigrafici.
In questo modo, sono aumentati i ritrovamenti di meteoriti appena cadute o di nuovo materiale extraterrestre caduto in tempi storici o nel lontano passato.
Al di là di quanto fatto finora, infine, alcuni recenti curiosi ritrovamenti sono destinati a stravolgere la ricerca di meteoriti aprendo nuovi ampi inaspettati orizzonti.
Questo contributo presenta una breve panoramica dei dati raccolti dalla rete PRISMA ed il loro formato. Si descriverà in breve la pipeline di riduzione ed analisi dei dati di calibrazione e delle meteore rilevate dalla rete. Daremo in fine una panoramica dei metadati prodotti dalla pipeline che saranno condivisi nella prima release del database PRISMA.
The PRISMA network is composed of many camera devices distributed in different parts of Italy detecting fireballs everyday. Each camera produces images that must be synchronized in a server and calibrated daily and monthly. In case of multiple detections (event), another process must be run in order to perform other kinds of analysis. The entire network must be monitored in order to detect faulty devices. This contribution analyses the decision taken for monitoring and controlling the PRISMA network in the server available in Turin.
Un breve talk sullo stato avanzamento lavori della messa in opera della rete Italiana, novità e sviluppi futuri
Il mio intervento si articolerà in punti tecnici. Brevissima introduzione del percorso tecnico della rete PRISMA nei suoi 6 anni di attività. Introduzione del sistema rapido di supervisione online. Classificazione dei problemi tecnici ricorrenti e straordinari e loro soluzione. Le sinergie con cui tutto il team PRISMA e partners stanno affrontando il passaggio tecnico dalla tecnologia CCD a CMOS.
Nel contesto di un progetto di narrazione di temi astrofisici attraverso il Cinema e il Teatro, il docufilm "Cavezzo - storia di una meteorite", realizzato da il Piccolo Teatro d’Arte e Istituto Nazionale di Astrofisica, mette insieme le voci degli attori del ritrovamento della meteorite Cavezzo grazie alla rete PRISMA. A ciò si accompagna la narrazione mitico storico e poetica del fenomeno meteorico in senso lato con l’obiettivo di ottenere un coinvolgimento dello spettatore sia sul piano del rigore scientifico sia su quello della partecipazione emotiva.
Information provided by meteor observation may be used for various purposes, which together broaden our understanding of meteoroids, meteoroid streams, and their origin. In my talk I will demonstrate some difficulties with the search for a meteoroid‘s origin in or beyond the solar system. Interstellar meteoroids are identified by their hyperbolic excess velocities, but their heliocentric orbits are significantly influenced by meteor measurement errors. Such errors also cause problems when identifying members of minor meteor showers and their potential parent bodies.
L’ingresso dei bolidi nell’atmosfera terrestre e il suo attraversamento generano infrasuono, onde sonore di bassa frequenza (< 20 Hz).
L’infrasuono così prodotto può essere registrato da sensori a terra e, tramite l’utilizzo di un array di sensori, caratterizzato in termini di parametri d’onda, indicativi della sorgente e della sua posizione.
In questo studio si presenta l’analisi integrata di una decina di eventi di bolide basata su camere all-sky della rete PRISMA e sui dati di due array infrasonici installati dall’università di Firenze in Valle d’Aosta (Champoluc, AO) e in Toscana (M. Amiata, Abbadia San Salvatore, SI).
Grazie all’analisi dei segnali luminosi registrati da più camere all-sky, gli eventi estratti sono stati fisicamente caratterizzati in termini di tempo di accadimento, traiettoria ottica osservata, velocità pre-atmosferica, massa e dimensioni pre-atmosferiche ed energia cinetica per-atmosferica.
L’infrasuono registrato è analizzato attraverso tecniche di array per individuare gli eventi di frammentazione dei meteoroidi e le onde di shock legate al loro ingresso in atmosfera. Utilizzando il tempo di accadimento fornito dalle camere all-sky, i segnali registrati sono poi retro-propagati attraverso tecniche di ray-tracing per localizzare le sorgenti e ricostruire la traiettoria di ingresso infrasonica e calcolare la sovrappressione acustica prodotta alla sorgente.
I parametri ottici sono infine confrontati con l’ampiezza infrasonica ricalcolata alla sorgente e con il contenuto in frequenza dei segnali infrasonici dei bolidi esaminati, al fine di costruire relazioni empiriche che leghino le caratteristiche del segnale infrasonico registrato ai parametri fisici del bolide che lo ha prodotto.
Mini-EUSO è una missione spaziale del Programma JEM-EUSO che osserva l'atmosfera terrestre dall'interno della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a ∼400 km di altitudine, attraverso una finestra trasparente ai raggi UV situata nel modulo russo Zvezda. L'ottica di Mini-EUSO è costituita da un set di due lenti di Fresnel di 25 cm di diametro ciascuna mentre il suo piano focale è formato da un array di 48×48 pixel, per un campo visivo totale di 44°. Mini-EUSO è dotato di un sistema di acquisizione dati multilivello in grado di immagazzinare dati con tre diverse scale temporali, consentendo allo strumento di rilevare eventi che vanno dal microsecondo alle decine di secondi. In più di 3 anni di attività Mini-EUSO ha osservato una serie di fenomeni in campi molto diversi fra di loro, spaziando dalla fisica dei raggi cosmici alla scienza dell'atmosfera, dalla mappatura delle emissione ultraviolette della Terra allo studio di meteore. Questo intervento presenterà i risultati ottenuti finora dal detector con un particolare focus per quanto riguarda lo studio delle meteore.
La determinazione di velocità e traiettoria delle radiometeore è esclusivo appannaggio di radar professionali.
Finora l’osservazione radioamatoriale si è limitata al semplice ascolto dei radioechi e tuttalpiù alla misura del tasso orario.
L’esperienza di CARMELO (Cheap Amatorial Radio Meteor LOgger) mostra che, pur con semplici ricevitori SDR autocostruiti, è possibile indagare la traiettoria delle radiometeore.
On June 30, 1908 at about 0h 14.5m UTC what is known today as the Tunguska Event (TE) occurred, most likely caused by the fall of a small rocky asteroid of about 50-60 meters in diameter over the basin of the Tunguska River (Central Siberia). Unfortunately the first expedition was made by Kulik 19 years after the event and macroscopic meteorites have never been found in epicenter site. After considering the Chelyabinsk
event as a guide, we estimated the strewn field of possible macroscopic fragments of the asteroid responsible of the TE: we have reason to believe that there might be fragments with enough strength to survive the airburst and reach the ground. The strewn field, which is located about 15 to 20 km North-West from the epicenter, forms an ellipse with axes from 25 x 20 to 40 x 30 km at 3 sigma level and should be considered for the search of macroscopic bodies, even if the mud and vegetation could have made any trace disappear. Cheko Lake, which by some authors is considered an impact crater, falls about 3 km (about 4 sigma) outside these areas and, based on our results, it is unlikely that it could be a real impact crater: only if the cosmic body's trajectory had an azimuth of about 160° - 170° would be in the strewn field area, but it is not consistent with the most likely trajectory.
We report on relevant technical advances for system and data-flow control for the forthcoming ASTRA (All-Sky TRacking Array) network of wide-field cameras for LEO traffic survey and tracking. The ASTRA network will consist of five twin stations, suitably located across the Italian territory. Each station will be steerable and equipped with an ultra wide-angle (80°x60° FOV) f/1.4 Voigtlander NOKTON optic mounted on a Sony mirrorless camera, eventually accompanied by several ancillary devices for focusing, weather control, azimuth steering, temperature control etc. All these devices are controlled by Raspberry Pi that is remotely linked with the INAF SSA Control Center in Loiano (Bologna). The ASTRA sensors aim of surveying the entire orbital traffic of metric-size objects (including satellite mega-constellations and potentially dangerous massive debris in pre-reentry trajectories) flying over the Italian sky within an altitude of ∼1000 km.
Sorvegliati Spaziali – conoscere lo Spazio per proteggere il Pianeta è un progetto dell’INAF e rappresenta una delle prime iniziative di divulgazione pubblica coordinata sulla Difesa Planetaria.
Il fulcro del progetto è un sito web di informazione e approfondimento interamente grafico e multimediale, online da ottobre 2021, in cui la Difesa Planetaria viene raccontata tramite una varietà di prodotti informativi originali nonché rilanciando anche news INAF e di altri enti di ricerca.
Tra le tematiche affrontate rientrano quelle delle meteore e delle meteoriti. In questo seminario illustrerò le attività di comunicazione svolte in merito e la sinergia con PRISMA.
STARLIGHT è un progetto Erasmus+ che mira a creare nuove opportunità di turismo sostenibile legate all’osservazione dei cieli bui e non solo.
Il progetto, che nasce da un partenariato multidisciplinare con competenze in astronomia, biologia, turismo e sviluppo di impresa, mira a formare giovani under 35 e dare nuove competenze ad operatori turistici già attivi, nella creazione di nuovi pacchetti turistici esperienziali.
I 60 partecipanti al progetto potranno consultare il materiale didattico che darà loro nozioni su astronomia, impatto dell’inquinamento luminoso sull’ecosistema e importanza dei cieli bui e rapporto tra l’uomo e i cieli notturni nella storia e nel presente.
A questa parte teorica, seguiranno 3 webinar e 3 scuole residenziali intensive che permetteranno ai partecipanti di sperimentare la creazione di nuovi pacchetti per guidare i turisti alla scoperta dei cieli bui e della loro importanza per gli ambienti naturali.
La decisione da parte della locale associazione di astrofili, l’ARAR (Associazione Ravennate Astrofili Rheyta - Delegazione UAI DELRA02), di installare una camera Prisma ha innescato una catena di eventi positivi per la divulgazione e lo sviluppo di attività di didattica dell’astronomia.
Il progetto PRISMA è stato presentato al dirigente del Liceo Scientifico a fine 2019 e la scuola è stata gemellata all’ARAR come partner di un progetto scientifico, facente capo all’INAF – sede di Torino.
I noti problemi legati alla crisi COVID 2019 hanno rallentato le attività ma in autunno 2021 è stato presentato un progetto didattico al Liceo Scientifico che si è concretizzato in una attività PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento – già Alternanza Scuola-Lavoro) che ha coinvolto 21 ragazzi di una classe quarta.
Per l’anno scolastico in corso 2022-2023, la scuola stessa ha richiesto la riproposizione dell’attività e in parallelo si stanno progettando nuovi percorsi di sperimentazione e apprendimento.
Dal 9 al 15 maggio 2022 a Sesto San Giovanni (Mi) cinque istituti dell’area Nord Milano, hanno collaborato nella realizzazione di una mostra sulle meteoriti coinvolgendo circa 200 studenti che con i loro professori e sotto la supervisione di tutor esperti, grazie ad un bando della Fondazione Paganelli, il supporto dell’INAF e di Meteoriti Italia, hanno potuto compiere un percorso di alternanza scuola lavoro dimostrando le loro capacità nell’organizzare un evento di divulgazione scientifica che ha visto l’afflusso ci circa 2000 visitatori.
Presenteremo le attività svolte per promuovere PRISMA e la storia del ritrovamento della meteorite Cavezzo nelle scuole piemontesi grazie a un progetto finanziato da Fondazione CRT