10–14 Nov 2025
CNR, Area Territoriale della Ricerca di Palermo
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Organizzato dall'INAF IASF di Palermo e dal gruppo di ricerca AsCultA

Il valore della variabilità e della diversità dei significati astronomici dati agli stessi oggetti astronomici

13 Nov 2025, 12:20
30m
Chair: Paola Capponi

Chair: Paola Capponi

Etnoastronomia, Astronomia e Sociologia, Politica e Diritto Etnoastronomia, Astronomia e Sociologia, Politica e diritto

Speaker

Prof. Nicoletta Lanciano (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))

Description

Come la biodiversità è un bene prezioso che riguarda la salute del pianeta con la sua molteplicità di specie di viventi, così la variabilità e la molteplicità dei significati di uno stesso oggetto culturale sono una ricchezza a cui prestare attenzione e da salvaguardare sul piano culturale, sociale e di salute del genere umano. A mio avviso quindi la variabilità di significati e di concezioni legate agli enti astronomici, che si genera nel tempo e nello spazio è un valore prezioso per l’astronomia culturale. La variabilità genetica riguarda il singolo animale/individuo in ogni specie: in astronomia è il complesso di conoscenze e relazioni che un gruppo stabilisce con un corpo celeste.
Le diversità sono legate a loro volta a latitudini e ambienti fisici diversi, a costumi studiati dall’Antropologia presenti in culture diverse, a ciò che per ogni gruppo umano ha valore, a ciò che è presente nell’ambiente e che accade e si osserva nelle relazioni tra cielo e Terra.
Ancora una volta ci chiediamo quale è il potere che opera scelte accolte dalla “la comunità scientifica” che si identifica in soggetti diversi in ogni caso. Ad esempio, le costellazioni riconosciute oggi sono quelle selezionate, accorpate e rimaste in seguito a cancellazioni, operate dagli astronomi nord-occidentali nel 1922 a Roma durante il congresso dell’IAU. Ma precedentemente molte costellazioni hanno subito simili vicende: basta pesare al cielo cristianizzato di Cellarius e Schiller del XVII secolo e alla violenta intromissione di Lacaille nelle denominazioni del cielo boreale.
In particolare, analizzo diversi accorpamenti di stelle in costellazioni, i loro nomi (con i rispettivi significati mitologici, simbolici e valoriali) e le rispettive mappe celesti ed alcune mappe della Terra legate alla considerazione di diversi popoli, non solo europei, rispetto a “gli altri”.
Per questa ricerca è particolarmente prezioso il recente Atlante di Schrott (Hanser 2024) presentato nell’articolo “Le costellazioni degli altri” (Internazionale del 1 agosto 2025, pag 56-64) che rivela topologie diverse, utilità pratica, cosmogonie diverse, di 17 culture diverse lontane dalla prospettiva moderna e eurocentrica.
L’antropologia e l’etnoastronomia reputano tutto ciò come un valore da recuperare, da non perdere, da conoscere, con una sua dignità e di arricchimento per la cultura umana.

  • Camino N., Lanciano N., 2004, Le orme del choike, una costellazione patagonica;, Atti del II Congresso della Società Italiana di Archeoastronomia, Monteporzio Catone (Roma) a cura di M. Calisi, settembre 2002, Cusl, Milano, p 83-89
  • Lanciano N., Montinaro R., I nomi della Via Lattea, Atti del Convegno di Studi – XI Borsa Mediterranea Turismo Archeologico – Paestum (SA) novembre 2008
  • Lanciano N., (2022) Atti SIA Bari 2019 XIX Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia, Università di Bari, 10-12 ottobre 2019 “Il calendario agro-festivo dei nativi dell’Equador e altre tradizioni astronomiche sud-americane delle zone Tropicali.”pp 276-290, Padova UP
  • Atlas der Sternenhimmel und Schöpfungsmythen der Menschheit, Raoul Scrott, Hanser 2024
  • Giorgio De Santillana e Hertha von Dechend, Il mulino di Amleto Saggio sul mito e sulla struttura del tempo, Adelphi 1983 (Stati Uniti nel 1969)

Author

Prof. Nicoletta Lanciano (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))

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