Description
Lungamente attese, le prime fotografie della Terra riprese dallo spazio (“Earthrise”, 1968, e "The Blue Marble”,1972), hanno immediatamente assunto in America un significato etico-politico. Agli occhi dell’opinione pubblica americana - ma anche agli occhi degli astronauti che le avevano riprese - queste immagini dimostravano infatti con una evidenza prima del tutto assente che la Terra è un unico pianeta (un “One World”). L’epressione non va ovviamente intesa in senso fisico, ma etico-politico. Sullo sfondo della guerra fredda, l’idea di One World si giustifica alla luce di una visione della Terra del tutto inedita, quella di un pianeta che, visto dallao Spazio, smarrisce ogni traccia della storia umana, della politica, dei confini, dei conflitti ideologici. Questa visione ha assunto allora fin da subito un insieme di valori pacifisti ispirati da un principio di fraternità universale. Ma per comprendere perché la cultura americana (a differenza, per esempio, di quella europea) abbia interpretato in questa chiave le celebri foto “Earthrise" e "The Blue Marble", occorre risalire alla cosiddetta “Air-Age”, l’epoca iniziata dall’attacco giapponese a Pearl Harbor. L’ingresso degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale richiedeva infatti la sconfessione dell'antica dottrina Monroe, basata sul principio della divisione della Terra in due emisferi politici separati e indipendenti, e la nascita di un nuovo concetto geografico: l’unità del mondo ("One World") dettata dall’avvento della spazialità aerea e dai mezzi volanti. A tale scopo si organizza in America una gigantesca campagna formativa volta a diffondere una nuova grammatica visiva, nella quale il mondo unito prende evidenza estetica.
L’intervento ricostruirà allora il rapporto tra le celebri fotografie della Terra riprese dallo spazio e la cultura visiva elaborata negli anni ’40, e ipotizzerà che tali foto possano essere considerate come l’ultimo anello di una lunga impresa pedagogica, ideologica e politica, volta a formare una coscienza spaziale globale.
Da ultimo, si mostrerà l’evoluzione dell’idea di "One World" - inestricabilmente congiunta all’immagine di "The Blue Marble" - attraverso le sue fasi diverse storiche: dalla "Air-Age" alla "Space-Age", e da qui alle fasi della "Communication Age" e della "Information Age".
Nell’insieme, l’intervento proporrà una rilettura critica del significato assunto dalle prime immagine della Terra dallo spazio, mostrando come il loro significato non sia affatto neutrale - come si potrebbe supporre per delle foto astronomiche - ma lungamento preparato sulla Terra da uno specifico apparato di immagini e cartografie volte a mutare per ragioni squisitamente politiche la consapevolezza spaziale degli Stati Uniti.
Breve profilo professionale
Matteo Vegetti è professore di Estetica e Filosofia dello spazio all’Accademia di Architettura di Mendrisio e professore alla Supsi di Teorie dello spazio e dell’abitare.
E’ inoltre membro del Master in Geopolitica della Sapienza di Roma.
Affiliazione del relatore
Università della svizzera italiana
Indirizzo e-mail | matteo.vegetti@usi.ch |
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Ambito di riferimento della ricerca | Astronomia, Politica, Diritto |
Conference Proceedings | No |
Poster Flash Talk | No |