Description
Mai pubblicati per intero, i Frammenti astronomici in endecasillabi di Giandomenico Cassini scritti a Roma tra il 1664 e il 1669 e probabilmente dedicati a Cristina di Svezia o alla Principessa Mancini-Colonna vengono recuperati in questi mesi, nella prospettiva delle celebrazioni del quarto centenario dell’Astronomo di Perinaldo previsto nel 2025, da un manoscritto originale custodito nella Biblioteca dell’Observatoire. Ne presenterò brevemente struttura e contenuto, mostrando come siano passati tra le mani di Giacomo Filippo Maraldi II, che li trascrive e li annota, l’Abate Ruggero Boscovich e Jean-Dominique Cassini IV, che dedica loro una importante lettera. Da un’analisi circostanziata dell’introduzione del Poema si evince che l’opera precorre il filone dell’Astronomia cortese per le Dame portato al successo dal Fontenelle con i suoi Entretiens di un ventennio dopo e replicato con successo fino al xix secolo, da Algarotti a Lalande. I versi si ispirano a loro volta al trattato didattico cinquecentesco De la Sfera del Mondo del letterato e cosmografo senese Alessandro Piccolomini, dedicato alla nobildonna Laudomia Forteguerri. Cassini si inserisce dunque in una delle prime fasi di una lunga tradizione di tentativi di integrazione del genere femminile nel mondo intellettuale, che insieme a quella dell’uso del volgare per diffondere il patrimonio culturale dell’Umanesimo e le novità della Rivoluzione Scientifica, spalanca nuovi orizzonti e nuove potenzialità anche a livello sociale.
Meno chiaro, come racconterò nel presente intervento, risulta tuttavia il posizionamento di questi primi “astronomi-letterati” alle prese con le dame del loro tempo rispetto ai temi della classica “Querelle des Femmes” – la controversia sul ruolo e le qualità delle donne che riverbera in quegli stessi anni ne Les Femmes Savantes di Molière – discussione che si era sviluppata fin dall’inizio del xiv secolo. Come spesso avviene in questi dibattiti della prima età moderna (si veda ad esempio la contesa sul valore dell’astrologia, così ricca di chiaroscuri) permane una sostanziale ambiguità tra argomentazioni filogine e misogine, lasciando il dubbio che l’apparenza progressista dei ragionamenti inclusivi nasconda anch’essa una paternalistica negazione della liceità e capacità di autodeterminazione della donna al di fuori di certi invisibili vincoli e schemi sociali.
Breve profilo professionale
Giangiacomo Gandolfi è un astrofisico responsabile della Biblioteca, dell'Archivio Storico e del Museo Astronomico e Copernicano dell'INAF-OAR.
Membro della SIA e della SEAC e vicepresidente della Commissione dell'IAU "Astronomy and World Heritage" e svolge ricerche sugli astri nell'arte medievale e rinascimentale. Più in generale, è interessato all’Astronomia Culturale, in particolare al Teatro Scienza, al rapporto tra letteratura e scienze celesti e alla Storia dell'Astronomia.
Affiliazione del relatore
INAF-OAR
Indirizzo e-mail | giangiacomo.gandolfi@inaf.it |
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Ambito di riferimento della ricerca | Astronomia e Arte |
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