Costruzione di grandi infrastrutture astronomiche: un metodo per coinvolgere la società nel dibattito.

4 Dec 2024, 12:10
20m
Aula Cocchiara (CNR, Area Territoriale della Ricerca di Palermo)

Aula Cocchiara

CNR, Area Territoriale della Ricerca di Palermo

Via Ugo la Malfa, 153, 90146 Palermo PA

Description

La costruzione di grandi telescopi e di grandi infrastrutture osservative per l’astrofisica moderna favorisce l’avanzamento delle conoscenze scientifiche e richiede lo sviluppo di nuove tecnologie – come sistemi per il trasferimento di enormi quantità di dati, supercomputer con capacità e velocità di calcolo elevatissime e nuovi metodi per l’analisi dei dati – che hanno poi applicazioni nella vita quotidiana, nella medicina, nella realizzazione di nuovi materiali, ecc. Ma se, da un lato, l’avanzamento della conoscenza e della tecnologia porta molteplici vantaggi alla società, dall’altro lato i territori scelti per ospitare le grandi infrastrutture per l’astrofisica, anche se non densamente popolati, sono spesso abitati (o abitualmente frequentati) da persone a cui è chiesto di modificare, in diversa misura, il proprio consueto modo di vivere. Spesso le comunità locali vedono la costruzione come un’invasione di terre che possiedono o occupano da secoli, che possono anche avere un valore sacro, religioso o culturale; a volte gli ambientalisti lamentano un eccessivo uso di risorse del territorio, che viene comunque alterato dalle grandi costruzioni, e una modifica dell’habitat locale che può mettere in pericolo fauna e flora autoctona.

Per questo è richiesto un lavoro di mediazione tra le esigenze della comunità scientifica e quelle di conservazione ambientale e culturale del luogo scelto e delle comunità che lo abitano. In passato, le interazioni tra le diverse parti coinvolte in questo processo hanno spesso causato frizioni, proteste e accordi talvolta non soddisfacenti per tutte le parti in gioco; in alcuni casi, le voci della popolazione locale sono state represse, senza dare ascolto alle istanze sollevate. In altri casi più virtuosi, il processo di mediazione ha portato a una collaborazione più egualitaria.

Abbiamo quindi iniziato un programma di ricerca per raccogliere notizie, questioni sociali, rivendicazioni, stati d’animo legati alla costruzione e alla gestione delle infrastrutture astronomiche in diversi casi e in diverse parti del mondo e soprattutto abbiamo ricercato un modo efficace per introdurre una riflessione e una discussione - tra stakeholders, ricercatori, tecnici ma anche pubblico generale, studenti - e discutere i vari interessi e opinioni in gioco in modo rispettoso e basato sui fatti. Per quanto riguarda i contenuti, ci siamo consultati anche con il professor Davide Chinigò, esperto, tra l'altro, di studi sociali sull'astronomia e che ha studiato in particolare le sfide sociali e l'impatto dell'Osservatorio SKA in Sudafrica.

Abbiamo ricercato diverse possibili attività utili per promuovere confronto e dibatttito e deciso di utlizzare la metodologia Play Decide, un gioco di carte in formato Creative Commons sviluppato da ECSITE (il network europeo degli science centres & musei scientifici). I partecipanti si trovano ad argomentare su un tema e a portare avanti posizioni che non necessariamente condividono. Un’attività di questo tipo può essere svolta in diversi contesti: centri di ricerca, musei scientifici, science centres, festival ed anche in classe; in questo caso la metodologia stimola e promuove molte competenze per lo sviluppo personale. Spesso i temi su cui, come cittadini, siamo chiamati a prendere decisioni e fare scelte hanno a che fare con scienza e tecnologia, ed è quindi importante affrontare anche a scuola temi scientifici controversi.
Abbiamo scelto questa metodologia perché, leggendo le diverse carte proposte, i partecipanti possono familiarizzare con la questione, prendere in esame diversi punti di vista e formarsi una propria opinione in un’ora e mezza circa, un tempo relativamente veloce.
Inoltre, questa metodologia ci sembra avere una grossa valenza sociale, perché i partecipanti sono invitati come gruppo a raggiungere una posizione di consenso condivisa.

Il gioco non si riferisce a una infrastruttura specifica, ma il team ha ricercato casi di studio relativi a osservatori astronomici in siti come Mauna a Wākea (Hawaiʻi), Kitt Peak e Mount Graham (Arizona), il Sardinia Radio Telescope in Italia e progetti in corso come l'Osservatorio SKA in Sudafrica e Australia. In particolare per le story card, abbiamo cercato di fornire un equilibrio in termini di genere e di comunità interessate, cercando il più possibile di evitare gli stereotipi, nella consapevolezza che noi, come autori dell'attività, siamo un gruppo di astronomi ed astronome bianchi e di un Paese del Nord del mondo.

Il gioco è attualmente in fase di beta-testing con diversi destinatari (ricercatori e manager del settore astronomico, pubblico partecipante a fiere e festival, studenti delle scuole secondarie; studenti universitari di astronomia). Presenteremo i primi risultati della valutazione dell'implementazione. Il dibattito che si genera richiama quello che si ha in molti casi all’interno della comunità scientifica stessa e le interazioni tra scienza e società, stimolando la pratica della cittadinanza scientifica. È doveroso sottolineare, tuttavia, come in molti contesti marginalizzati, soprattutto in paesi del Sud globale, ancora oggi tale confronto democratico venga spesso negato e le voci delle persone e delle comunità più fragili silenziate, senza possibilità di appello o dibattito.

Breve profilo professionale

Primo tecnologo INAF e responsabile Didattica e Divulgazione presso l’OAArcetri. Per molti anni ha lavorato alla Città della Scienza di Napoli come responsabile del Planetario e delle attività di Astronomia. Ha partecipato anche come responsabile, a diversi progetti, nazionali e europei di comunicazione e didattica delle scienze, alla realizzazione di mostre, cicli di conferenze e attività didattiche e formative, e collabora ad attività di ricerca su diversi temi di didattica e scienza&società.

Affiliazione del relatore

Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF)

Indirizzo e-mail alessandra.zanazzi@inaf.it
Ambito di riferimento della ricerca Astronomia e Sociologia
Conference Proceedings
Poster Flash Talk

Primary authors

Alessandra Zanazzi (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF)) Claudia Mignone (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF)) Rachele Toniolo (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF)) Sara Ricciardi (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF)) Silvia Casu (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF)) Varano Stefania (INAF)

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