Description
La sede vescovile di Lescar (Aquitania) si orna di un’imponente cattedrale, fondata nel 1120, che presenta ai due lati dell’abside un celebre quanto enigmatico mosaico pavimentale.
Notevole per la grande qualità formale, la singolarità iconografica, e i tratti quasi da fiaba, raffigura una sequenza di animali guidati da un curioso personaggio, noto come ‘le petit chasseur maure’: un giovane cacciatore moro che, brandendo il suo arco quasi a incitare un assalto, avanza fieramente, nonostante la gamba mutilata sorretta da una stampella; al suo seguito cammina un asino o mulo, alla cui coda è legato un cane lupo.
Accompagna il bizzarro corteo un’iscrizione in grandi maiuscole consistente in una sola parola, parzialmente compromessa dal tempo e dai restauri, che viene correntemente letta come ‘AVFIO’; successione di cinque lettere molto discussa, ma cui non si è potuto finora attribuire alcun senso.
Sul lato opposto dell’abside, il mosaico sviluppa una movimentata scena che include due leoni, un ariete e diversi uccelli, e culmina nella figura di un possente cinghiale, simultaneamente azzannato da un cane e trafitto da un cacciatore armato di lancia.
Attraverso un’integrazione di strumenti storico/artistici e tecnologici, proponiamo di leggere nelle due sequenze di figure gruppi di stelle e costellazioni che declinano eventi celesti del solstizio d’inverno, in accordo con il cielo reale osservabile sopra Lescar all’epoca in cui il mosaico fu eseguito (epoca che conosciamo con sufficiente esattezza grazie a un’altra iscrizione, questa pienamente leggibile, che lo accompagna).
L’indagine è condotta simultaneamente su due versanti: da un lato, l’iconografia delle costellazioni nell’Occidente medievale, che combina l’ininterrotto filone della tradizione classica con influssi orientali; dall’altro, l’uso di strumenti tecnologici fra i quali Google Earth e Stellarium, applicati alla ricostruzione del cielo osservabile all’epoca sopra la città di Lescar e all’analisi dell’orientamento della cattedrale e delle decorazioni al suo interno.
L’enigmatica parola inclusa nel corpo del mosaico può così venire tentativamente integrata e sciolta in ‘AXELO’, ovvero ‘Asellus’, l’asinello: l’animale raffigurato lì presso, e da identificarsi con la costellazione Monoceros. Quest’ultima, comunemente considerata una creazione dei cartografi occidentali del primo Seicento, è in effetti già riscontrabile in testimonianze figurative di età romana e altomedievale in figura di cavallo, mulo o asino, e, solo talvolta e più tardi, di unicorno.
L’interesse per l’astronomia e l’inventiva iconografica rendono l’anonimo maestro di Lescar strettamente contiguo con alcune caratteristiche creazioni, di poco successive, della Sicilia normanna, mettendo in nuova luce le affinità linguistiche a vasto raggio create dai nessi politici e dalle vie di comunicazione intorno al Mediterraneo e verso l’Asia.
Bibliografia essenziale
Lefèvre,Yves, La mosaïque de la cathédrale de Lescar et la littérature médiévale, in: “Bulletin de la Société Nationale des Antiquaires de France”, 1977 (1980), pp. 156-162
DOI : https://doi.org/10.3406/bsnaf.1980.8572 [accessed July 28, 2024]
Savage-Smith, Emilie, and Belloli, Andrea P. A., Islamicate Celestial Globes: Their History, Construction, and Use."Smithsonian Studies in History and Technology, 46, 1985, pp. 1–354. https://doi.org/10.5479/si.00810258.46.1 [accessed July 28, 2024]
Ridpath, Ian, Star Tales: Revised and Expanded Edition (Cambridge:, James Clarke & Co Ltd, 1989, http://www.ianridpath.com/startales.html [accessed July 28, 2024]
Adams, Danielle K., Two Deserts/One sky/Arab star calendars, NASA-ESA-AURA-CALTECH, 2004, http://onesky.arizona.edu/ [accessed July 28, 2024]
Barral i Altet, Xavier, Le décor du pavement au Moyen Âge : les mosaïques de France et d’Italie, Rome, École française de Rome, 2010
Breve profilo professionale
Art historian, specializing in Iconography and iconology.
Graduated in Semiotics of the Arts in 1 978 at the DAMS, Bologna University, supervisor Umberto Eco.
Full professor of Art History at the Academy of Fine Arts in Venice from 1992 to retirement, in 2021.
By the same institution, she has been co-founder (1999), and later director, of the Degree in NTA (Nuove Tecnologie per le Arti).
Member SIA since 2018.
Affiliazione del relatore
Accademia di Belle Arti di Venezia (Emeritus)
Indirizzo e-mail | gloria.vallese@me.com |
---|---|
Ambito di riferimento della ricerca | Astronomia e Arte |
Conference Proceedings | Sì |
Poster Flash Talk | No |