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Nonostante sia noto per gli studi su Marte, Giovanni Schiaparelli (1835-1910) occupa un posto di primo piano anche nello studio degli oggetti minori del Sistema solare, e non solo perché, sull’onda di un filone di ricerca molto attivo nel XIX secolo, scoprì il nuovo asteroide “Esperia”.
Il suo nome, infatti, è soprattutto legato alla definitiva dimostrazione della natura e dell’origine delle stelle cadenti.
Nell’agosto 1866, osservando le “lacrime di San Lorenzo”, ovvero lo sciame delle Perseidi, e ricostruendone l’orbita, Schiaparelli arrivò a dimostrare la coincidenza tra l’orbita degli oggetti che avevano provocato lo sciame e quella della cometa Swift-Tuttle del 1862.
Pochi mesi dopo, nel novembre 1866, ritrovò la medesima relazione tra lo sciame delle Leonidi e la cometa all’epoca visibile Temple-Tuttle.