Relatore
Descrizione
Il lancio dello Sputnik, le prime immagini del lato nascosto della Luna, la scoperta dei buchi neri: a partire dagli anni Cinquanta Calvino segue le nuove acquisizioni delle scienze astronomiche come occasioni di scoperta immaginativa, di scarto mitopoietico e di riflessione etica capaci di operare nell’uomo una profonda «rivoluzione interiore». In un gruppo di brevi prose al confine fra l’elzeviro, il dialogo e il racconto, comparse sui quotidiani nel corso di quasi trenta anni, la contemplazione dell’ordine e del disordine della volta celeste rinnova il desiderio di una letteratura che sappia dire tutto, anche ciò che non è ancora dicibile, che non è ancora pensabile. In una società che sempre più si alimenta di pensiero scientifico, Calvino rilancia il ruolo della letteratura come dimensione in cui si costruiscono e si mettono alla prova le ipotesi di conoscenza, in cui si testato le possibilità che ha l’uomo di confrontarsi con se stesso, con l'universo, con il futuro e la fine dell'universo, con il proprio futuro e la propria fine.