Speaker
Description
Il decennio 1860-1870 vide lo sviluppo di una “nuova astronomia” avente come oggetto di studio la composizione chimico-fisica dei corpi celesti. Questo nuovo orizzonte di ricerca si aprì grazie all’applicazione della spettroscopia in campo astronomico e si rafforzò con l’uso della fotografia, producendo risultati che sono oggi considerati pietre miliari nella storia dell’astronomia. Nasceva l’astronomia fisica (o astrofisica), che estendeva la ricerca astronomica, fino ad allora sostanzialmente confinata alla meccanica celeste, all’indagine della chimica e della fisica dell’universo, rivelando conoscenze fino ad allora considerate irraggiungibili.
Diversi astronomi italiani furono pionieri di questa nuova era. Se Giovan Battista Donati a Firenze fu il primo a pubblicare gli spettri di alcune stelle nel 1860 e quattro anni più tardi, ad analizzare uno spettro cometario, Angelo Secchi a Roma ebbe invece il merito di essere tra i fondatori della fisica solare e della classificazione spettrale delle stelle. Di fondamentale importanza storica fu poi l’iniziativa di Pietro Tacchini a Palermo di “fare rete” e riunire questi pionieri, tra cui Lorenzo Respighi e Giuseppe Lorenzoni, fondando nel 1871 la Società degli Spettroscopisti Italiani.
Si analizzeranno quindi brevemente i principali contributi dati da questi astronomi alla nascita dell’astrofisica, che nonostante gli inizi promettenti in Italia, non ebbe però poi adeguato sviluppo nel secolo successivo, tranne che in pochi eccezionali casi.