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Il primo lavoro di Lorenzo Respighi citato nella commemorazione di Pietro Tacchini è una lvoro di matematica, anzi di fondamenti e filosofia della matematica. Si tratta delle Réflexions sur les principes fondamentaux du calcul différentiel che sarebbe apparso nei Comptes Rendus de l’Académie des Sciences nel 1853. In realtà il lavoro non venne mai pubblicato e l’indicazione di Tacchini si riferisce a una breve annotazione in cui si dà conto dell’arrivo della memoria e dell’impossibilità di pubblicarla a causa della eccessiva lunghezza. Comunque noi fortunatamente possediamo un breve ma significativo scritto sullo stesso argomento, pubblicato nei Rendiconti di Bologna due anni prima (che però non appare nella commemorazione). Darò un breve resoconto di questo lavoro che mi sembra testimoniare in modo significativo gli interessi filosofico scientifici di Respighi. Altri lavori più tecnici appariranno successivamente e riguardano il moto del pendolo, le equazioni dell’idrodinamica e, naturalmente, l’uso di strumenti geometrici e geodetici nella rilevazione della longitudine.
Cercherò di dare un breve quadro di riferimento per quanto riguarda i rapporti tra matematica e astronomia attorno alla metà del secolo XIX, rapporti dominati dalla figura di Gauss. Rapporti che se da un lato si diradano sul piano accademico si rafforzano su quello scientifico sotto forma di mutua assistenza.
Un rapido cenno doveroso riguarda la presenza della matematica a Bologna e nello stato pontificio prima dell’unità d’Italia. Seguirà poi un esame dei rapporti tra Respighi e la comunità matematica bolognese (principalmente con Luigi Cremona e Eugenio Beltrami) durante i primi anni unitari, rapporti difficili e dolorosi e terminati con la ben nota espulsione di Respighi e di tre suoi colleghi della facoltà per il mancato giuramento.
Infine si esamineranno i rapporti con i matematici romani negli anni ’70, ’80 e la loro stretta collaborazione soprattutto per le scelte scientifico / culturali dell’Accademia dei Lincei, in particolare dopo che, nel 1878, Respighi ricevette il riconoscimento anche ufficiale (quello personale non l’aveva mai perduto) del suo ruolo nella nuova Roma scientifica creata soprattutto da Quintino Sella.
