Rosetta e la cometa

Europe/Rome
INAF - Osservatorio Astronomico di Capodimonte e Università degli Studi di Napoli Parthenope

INAF - Osservatorio Astronomico di Capodimonte e Università degli Studi di Napoli Parthenope

salita Moiariello 16, 80131 Napoli via Acton 38, 80133 Napoli
Mauro Gargano (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))
Description

La missione spaziale ESA Rosetta è stata un programma europeo, straordinario, ambizioso e di successo, per lo studio dei nuclei e degli ambienti cometari con l’obiettivo di comprenderne composizione e morfologia, nonché contribuire a decodificare i meccanismi della formazione ed evoluzione del Sistema solare.
Ricorrendo il ventesimo anniversario dal lancio della sonda Rosetta dalla base ESA di Kourou Guyana Francese, il workshop intende ripercorrere le diverse tappe scientifiche che hanno contraddistinto la missione, nel quadro complessivo dei programmi di studio ed esplorazione del Sistema solare.
L'obiettivo del workshop è di presentare e discutere le principali sfide tecnologiche vinte e i risultati scientifici ottenuti dalla missione Rosetta che, dal 2004 al 2016, ha esplorato la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Inoltre il workshop servirà da stimolo alla comunità scientifica per continuare nell’analisi della grande mole di dati raccolti dalla missione. Considerando che i dati racconti sono liberamente disponibili, il workshop può diventare un punto di incontro e scambio di idee tra i protagonisti della missione durante la fase attiva e una nuova generazione di ricercatori.
Analizzando il ruolo chiave svolto dai ricercatori e dalle industrie italiane in questo progetto, il programma del workshop prevede relazioni plenarie con la partecipazione dei responsabili nazionali sia degli enti di ricerca e delle università coinvolti nel progetto, sia dell’Agenzia Spaziale Italiana. Al workshop prenderanno parte anche i rappresentanti dell’Agenzia Spaziale Europea che per le specifiche competenze e i peculiari ruoli hanno supportato e gestito la missione Rosetta in tutti i suoi aspetti e le sue fasi di sviluppo.
Oltre ai relatori su invito, il workshop sarà aperto alla partecipazione di tutti gli interessati agli argomenti astronomici e tecnologici proposti, in particolar modo ai giovani ricercatori che si avvicinano ai temi tecnologici, sperimentali e teorici che riguardano l’esplorazione del Sistema solare e lo studio degli ambienti cometari.

 

L'iniziativa gode del patrocinio dell'Agenzia Spaziale Italiana e del Comune di Napoli

Comune di Napoli Agenzia Spaziale Italiana
Participants
  • Alessandra Rotundi
  • Alice Lucchetti
  • Alice Maria Piccirillo
  • Amalia Ercoli Finzi
  • Andrea Longobardo
  • Andrea Mosca
  • Andrea Spaziani
  • Cesare Molfese
  • Claudia Mignone
  • Davide Corso
  • Enrico Suetta
  • Ezio Bussoletti
  • Fabio Cozzolino
  • Fabrizio Capaccioni
  • Franco Bernelli Zazzera
  • Gianrico Filacchione
  • Giovanni Mastroianni
  • Giuliana Acciarino
  • Giuseppe Grattacaso
  • Ivano Bertini
  • Laura Inno
  • Luca Tonietti
  • Maria Cristina De Sanctis
  • Maria Jose Villareal
  • Maria Teresa Muscari tomajoli
  • Mario Accolla
  • Mario Cosmo
  • Matteo Massironi
  • Mattia Esposito
  • Maurizio Pajola
  • Mauro Ciarniello
  • Mauro Gargano
  • Michele Maestrini
  • Michele Pavone
  • Modestino Iafanti
  • Paolo Ferri
  • raffaele mugnuolo
  • Romilda Cozzolino
  • Rosario Aiello
  • Sonia Fornasier
  • Stavro Ivanovski
  • Stefano Fiscale
  • Vania Da Deppo
  • Vincenzo Della Corte
  • Vito Mennella
    • saluti istituzionali Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      salita Moiariello 16, Napoli
    • Rosetta e la cometa Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      salita Moiariello 16, Napoli
      Convener: Alessandra Rotundi
      • 1
        Il contributo della Ricerca dell'Italia del Sud da GIOTTO a Rosetta

        Il contributo della Ricerca dell'Italia del Sud da GIOTTO a Rosetta

        Speaker: Ezio Bussoletti
      • 2
        Rosetta e la cometa, un lungo viaggio verso l’ignoto

        La missione Rosetta ha segnato una svolta epocale per l’Agenzia Spaziale Europea: è stata infatti la prima vera missione interplanetaria dell’ESA, e la sua preparazione ed esecuzione ha richiesto lo sviluppo di infrastrutture e di strumenti per le operazioni di missione nello spazio profondo. Durante il viaggio di dieci anni verso il suo obiettivo il team di controllo missione ha dovuto affrontare sfide nuove per l’ESA: manovre di assistenza gravitazionale, sorvoli di asteroidi, la lunga ibernazione della sonda nello spazio profondo; ma ha dovuto anche gestire e superare guasti e imprevisti che hanno rischiato a più riprese di far fallire la missione. Per la fase finale, quella orbitale attorno alla cometa, che Rosetta ha affrontato per la prima e unica volta nella storia del volo spaziale, l’ESA ha dovuto inventare tecniche e strumenti totalmente nuovi, e sperimentarli in volo durante la fase stessa. Ma le sfide per le operazioni di volo di Rosetta non sono state solo tecnologiche: la gestione di un progetto della durata di vent’anni, la costruzione e gestione di un team che, nell’evolversi, mantenesse e crescesse la conoscenza acquisita durante il lungo viaggio, hanno richiesto impegno continuo e approcci innovativi.
        Al di là del successo scientifico e tecnologico della missione, l’importante eredità che Rosetta ha lasciato è non solo un’infrastruttura e un’esperienza specifica che ha aperto all’Europa le porte del volo interplanetario, ma anche e soprattutto un team di esperti con competenze uniche al mondo, che oggi guidano e realizzano le nuove missioni europee nel Sistema solare.

        Speaker: Paolo Ferri (ESA)
      • 3
        L'italia e la Luna

        L'italia e la Luna

        Speaker: Mario Cosmo (Agenzia Spaziale Italiana)
      • 4
        Rosetta e la cometa. Il contributo di Leonardo

        Rosetta e la cometa. Il contributo di Leonardo

        Speaker: Enrico Suetta (Leonardo Company già Officine Galileo, Cambi Bisenzio, Firenze.)
    • Brindisi e concerto Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      salita Moiariello 16, Napoli

      bollicine e le note musicali del Quartetto d'archi "San Giovanni”

    • Osiris Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      salita Moiariello 16
      Convener: Gianrico Filacchione
      • 5
        Geologia del nucleo della cometa 67P

        Geologia del nucleo della cometa 67P

        Speaker: Matteo Massironi (Università degli Studi di Padova)
      • 6
        La Wide Angle Camera (WAC) di OSIRIS: realizzazione e performance ottiche

        La camera a grande campo (WAC) del sistema ottico OSIRIS di Rosetta è stata fondamentale nello studio della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko.
        La WAC è stata concepita, progettata e realizzata per l'osservazione della chioma della cometa, in particolare per studiarne i getti di gas e polvere.
        La presentazione ripercorrerà le tappe fondamentali della progettazione, realizzazione e calibrazione a terra dello strumento e illustrerà le prestazioni ottiche ottenute in volo.

        Speaker: Vania Da Deppo (CNR - Istituto di Fotonica e Nanotecnologie)
      • 7
        Proprietà fisiche del nucleo della cometa 67P: risultati di OSIRIS

        La missione Rosetta ha osservato la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko per oltre due anni, consentendo uno studio unico delle proprietà fisiche, della composizione, dell'attività cometaria e della loro evoluzione a diverse distanze eliocentriche.
        Tra gli 11 strumenti a bordo di Rosetta, OSIRIS, realizzato con un forte contributo strumentale e scientifico italiano, ha acquisito più di 80.000 immagini della cometa con le sue camere NAC e WAC. OSIRIS ha permesso di caratterizzare la forma, di determinare, insieme ai dati radar, la densità e l’alta porosità interna della cometa, e di rilevare la straordinaria complessità geo-morfologica del nucleo cometario, che si è dimostrato essere un corpo binario. Le immagini ad alta risoluzione hanno permesso di caratterizzare la composizione superficiale e di osservare spettacolari variazioni di colore e composizione stagionali, legati all’attività cometaria, e diurne, associate al ciclo dell’acqua, ovvero a fenomeni di sublimazione e di ricondenzazione della materia volatile. Importanti variazioni morfologiche sono egalmente state osservate, come la formazione di nuove scarpate, processi di frammentazione della rocce, rimozione locale di strati di regolite sino a diversi metri. Sebbene la materia volatile sia abbondante all’interno della cometa, il ghiaccio esposto in superficie ha dimensioni caratteristiche dell’ordine del metro, e rappresenta una frazione trascurabile (0.1%) della superficie del nucleo, che è scura (albedo di circa 6%) e dominata dal materiale refrattario.
        I principali risultati sulle proprietà fisiche, sulla composizione et sul legame composizione-attività cometaria saranno presentati e discussi.

        Speaker: Sonia Fornasier (LESIA-Université Paris Cité-Observatoire de Paris)
      • 8
        La misura della funzione di fase della chioma cometaria attraverso i dati OSIRIS/Rosetta

        Una problematica di estremo interesse nelle scienze spaziali riguarda la tipologia di informazioni su fenomeni fisici che si possono trarre da strumenti di remote sensing come la camera a immagini OSIRIS di Rosetta alla cometa gioviana 67P/Churyumov-Gerasimenko. Queste informazioni scientifiche sono ricavabili solo attraverso la misura di particolari osservabili che possono poi essere invertiti con studi teorici e di laboratorio per ottenere informazioni sulla natura fisica degli oggetti che hanno prodotto tali osservabili.
        In questo intervento verrà presentato il caso della strategia osservativa ottimale ideata per la realizzazione della misura, da parte dello strumento OSIRIS/Rosetta, della funzione di fase di particelle di polvere presenti nella sezione di chioma vicina al nucleo cometario e come tali misure siano state successivamente modellizzate con studi di laboratorio con analoghi cometari e con studi riguardanti le teorie di diffusione della luce solare da parte di particelle micrometriche di forma irregolare. Tali studi, condotti da gruppi di ricerca indipendenti, hanno mostrato convergenze verso una natura di polvere circumnucleare costituita da particelle assorbenti irregolari dalle dimensioni variabili da qualche decina o un centinaio di micron. Analoghe metodologie di misura ed analisi interpretative possono essere efficacemente applicate a missioni spaziali future verso piccoli corpi del sistema solare dove si prevede la presenza di piccole particelle di polvere attorno agli oggetti principali di studio. Tra queste vengono citate le missioni dell’ESA Comet Interceptor, diretta verso una cometa dinamicamente nuova, ed HERA, indirizzata al sistema asteroidale doppio Didymos-Dimorphos, gia oggetto della dimostrazione di impattore cinetico DART della NASA.

        Speaker: Ivano Bertini (Università di Napoli Parthenope)
    • 11:30
      Coffee Break Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      saita Moiariello 16
    • Giada
      Convener: Maria Cristina De Sanctis (INAF-IAPS)
      • 9
        GIADA (Grain Impact Analyzer and Dust Accumulator) contribution to Comets characterization

        The GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) instrument played a pivotal role in the Rosetta mission, providing invaluable data on the dust environment of comet 67P/Churyumov-Gerasimenko. GIADA, conceived to analyse the physical and dynamic properties of dust particles ejected by the comet nucleus, offered a unique opportunity to study the dust flux and particle dynamics evolution over time and space. GIADA measured the momentum and the speed of individual particles larger than approximately 30 micrometers (diameter) travelling at velocities up to about 30 m/s. In addition, GIADA measured the cumulative mass and the fluence of micron/submicron particles and provided dust particles density constraints.
        The data collected by GIADA has significantly enhanced our understanding of cometary dust environments and has been crucial in improving models dealing with comet activity and formation, providing inputs also to Solar System formation models. Additional GIADA key findings: 1) it revealed a complex dust environment contributing to spot out the dust-to-gas ratio evolution, linked to the heliocentric distance; 2) it contributed to the crucial understanding of the physical properties of cometary nuclei. Data collected by GIADA have been combined with data acquired by other instruments on-board Rosetta, maximising its success, and will continue to be a valuable resource for the scientific community.

        Speakers: Alessandra Rotundi (Università degli studi di Napoli Parthenope), Vincenzo Della Corte (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))
      • 10
        Polveri di 67P: emissione, proprietà fisiche e relazione con la superficie

        In questo lavoro si è studiata l’emissione delle polveri dalla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko e si è sviluppata una metodologia per la ricostruzione del loro moto fino alla superficie del nucleo cometario, utilizzando le velocità delle polveri misurate dallo strumento GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator). Ciò ha permesso di associare ogni particella di polvere rivelata da GIADA alla corrispondente regione geomorfologica che la ha emessa.
        Si è trovato che l’emissione di polveri proviene principalmente dalle zone maggiormente illuminate e con maggior concentrazione di ghiaccio d’acqua (così come rivelata dallo spettrometro VIRTIS), confermando il legame tra sublimazione di ghiacci ed espulsione di polvere. Inoltre le polveri ad alta porosità, legate alle particelle presolari, sono presenti maggiormente nei terreni ricchi di pebbles (ciottoli grandi qualche cm), in accordo con i modelli di formazione cometaria secondo i quali le polveri primitive sono state intrappolate tra i pebbles. Infine, il confronto con le misure del microscopio MIDAS ha permesso di concludere che le polveri micrometriche rivelate derivano dalla frammentazione di quelle millimetriche espulse dalla superficie e che le proprietà fisiche delle polveri compatte sono spazialmente omogenee.

        Speaker: Andrea Longobardo (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))
      • 11
        Dinamica della polvere non sferica nelle atmosfere cometarie

        Lo studio delle comete è stato portato a un nuovo livello con le scoperte compiute della sonda Rosetta. Le analisi dei dati multi-strumentali stanno fornendo una maggiore comprensione su come funzionano le comete e stanno rilasciando risultati emblematici per una conoscenza, completa ed unificata, degli ambienti polverosi cometari. In questo contesto, riassumerò i recenti progressi sui modelli di coma cometaria. In particolare, mi focalizzerò su uno dei principali risultati scientifici della mia attività di ricerca, ovvero la creazione del primo modello dinamico di polvere che utilizza particelle non sferiche, un modello che può essere applicato alle atmosfere cometarie e che è stato utilizzato per interpretare i dati di vari strumenti a bordo della missione ESA Rosetta ( GIADA, OSIRIS e VIRTIS), oltre ad essere stato svilupato ed usato nell'ambito del progetto GIADA. Recentemente ho pubblicato un lavoro (Ivanovski et al. 2024, MNRAS) riguardante il moto di particelle rotanti di forma irregolare al fine di vincolare la composizione della polvere proveniente anche da una cometa dinamicamente nuova, ottenendo delle leggi di scala valide per qualsiasi forma non sferica delle particelle rotanti e per qualsiasi cometa.

        Speaker: Stavro Lambrov Ivanovski (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))
    • 13:30
      Lunch Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      salita Moiariello 16
    • Virtis Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      salita Moiariello 16
      Convener: Sonia Fornasier (LESIA-Université Paris Cité-Observatoire de Paris)
      • 12
        VIRTIS: Lo Spettrometro ad immagine della missione Rosetta

        VIRTIS (Visible, InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer) è una camera iperspettrale che ha rappresentato un punto di svolta nella tecnologia spaziale degli spettrometri ad immagine in Europa. VIRTIS, realizzato sotto la guida di Angioletta Coradini, il PI dello strumento, in cooperazione tra Italia, Francia e Germania è stato selezionato per tre missioni spaziali: Rosetta e Venus Express dell’ESA e Dawn, una missione di classe Discovery della NASA. Tutte le missioni si sono ormai concluse, ma VIRTIS ha lasciato una eredità che ha permesso al team italiano di imbarcare con successo camere iperspettrali su altre missioni già operative e/o in preparazione.
        VIRTIS è composto di due canali indipendenti:
        • M, il mapper, lo spettrometro ad immagine, operante nel range 0.25-5.0m con una risoluzione spaziale di 250rad (2.5m@10km) e l’obiettivo principale di studiare la composizione della superficie del nucleo cometario
        • ed H, il canale ad alta risoluzione spettrale, dedicato allo studio delle molecole della coma nell’intervallo spettrale 3-5 m.
        Entrambi i canali hanno utilizzato delle soluzioni tecnologiche di avanguardia. Il canale M ha utilizzato una CCD ed un detector IR HgCdTe illuminati dalla radiazione dispersa da un singolo reticolo di diffrazione e da un unico telescopio, il canale H ha utilizzato un prisma ed un reticolo di diffrazione in cascata per ottenere un’alta risoluzione spettrale.
        La presentazione tratterà delle fasi di sviluppo dello strumento, delle operazioni durante le fasi operative, dei risultati ottenuti con le prime osservazioni del nucleo, con le osservazioni della coma e della emissione termica del nucleo.

        Speaker: Fabrizio Capaccioni (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))
      • 13
        La composizione del nucleo di 67P osservata da Rosetta/VIRTIS

        Il nucleo della cometa 67P è caratterizzato dalla presenza di polvere con proprietà molto uniformi. Lo spettro VIS-IR medio di VIRTIS mostra basso albedo (≃6%), un arrossamento evidente a lunghezze d’onda ≤2 µm ed una larga banda di assorbimento centrata attorno a 3.2 µm con numerose componenti. La mancanza delle bande del ghiaccio d’acqua a 1.5-2.0 µm comporta una superficie molto deidrata (<1% di ghiaccio), mentre la banda a 3.2 µm appare compatibile con la presenza di macromolecole complesse, comprendente legami R-COOH e R-OH, e con frazioni inferiori di legami alifatici (CH2, CH3) ed aromatici (C-C) o sali di ammonio. La polvere contiene inoltre una fase minerale comprendente pirrotite e silicati di magnesio amorfi idrossilati che contribuiscono all’arrossamento degli spettri. A scala locale, in particolari condizioni morfologiche e di illuminazione diurna e stagionale, è possibile osservare ghiacci d’acqua, localizzati sulle zone di frana e all’interno di massi, nonché di anidride carbonica esposti in superficie. La stabilità temporale di questi volatili è fortemente correlata con le condizioni di illuminazione solare e dalla distanza eliocentrica. Le tecniche spettroscopiche permettono di riconoscere minerali, materiali organici, sali e ghiacci di diversa composizione, le loro modalità di mixing, la distribuzione della dimensione dei grani ed altre proprietà fisiche mediante l’analisi di dati di remote sensing.

        Speaker: Gianrico Filacchione (INAF-IAPS)
      • 14
        Il ciclo giornaliero dell’acqua della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko

        Le osservazioni di 67P/Churyumov–Gerasimenko hanno rivelato che l'attività ha una variazione giornaliera di intensità derivante dal cambiamento delle condizioni di insolazione. Prima delle osservazioni di Rosetta, era stato suggerito che il vapore acqueo fosse generato in strati sotto-superficiali ricchi di ghiaccio con un meccanismo di trasporto legato all’illuminazione solare, ma fino all’avvento della missione Rosetta ciò non era stato osservato. Un altro meccanismo proposto per spiegare le esplosioni di breve durata osservate (outburst) è stato quello della condensazione periodica del vapore acqueo molto vicino o sopra la superficie Le osservazioni dello spettrometro VIRTIS a bordo della missione Rosetta sono state in grado di mostrare ghiaccio d'acqua a cadenza giornaliera sulla superficie della cometa 67P/ Churyumov–Gerasimenko. Il ghiaccio d’acqua appare e scompare secondo uno schema ciclico che segue le condizioni di illuminazione locali, fornendo una fonte di attività localizzata. Questo ciclo dell’acqua sembra essere un processo importante nell’evoluzione della cometa, portando alla modifica ciclica dell’abbondanza relativa di ghiaccio d’acqua sulla sua superficie.

        Speaker: Maria Cristina De Sanctis (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))
      • 15
        Il ciclo stagionale del ghiaccio d'acqua della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko rivela la struttura dei nuclei cometari

        Le osservazioni condotte dagli strumenti VIRTIS e OSIRIS a bordo della missione Rosetta hanno rivelato un ciclo stagionale del ghiaccio d'acqua sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Questo si manifesta con un aumento del ghiaccio esposto in superficie all'avvicinamento al perielio, seguito da una riduzione della sua abbondanza a maggiori distanze eliocentriche, nella fase di allontanamento dal Sole.

        Tale processo può essere spiegato nell'ambito di modelli di attività cometaria per nuclei a "pebbles" (le unità centimetriche che formano i nuclei cometari). In particolare, il ghiaccio in superficie rappresenta la controparte esposta di zone ricche di ghiaccio d'acqua all'interno della cometa (Water-ice-Enriched Blocks, WEBs), di dimensioni dell'ordine del metro. L'esposizione delle WEBs è dovuta all'erosione superficiale del nucleo operata dalla sublimazione dell'anidride carbonica. Una volta esposte, le WEBs vengone a loro volta erose dalla sublimazione del ghiaccio d'acqua. La competizione di questi due meccanismi, modulati dalle variazioni di insolazione durante l'orbita, determina l'evoluzione stagionale del ghiaccio sulla superficie di 67P.

        Questo risultato implica una distribuzione disomogenea del ghiaccio d'acqua nelle comete, a scale maggiori delle dimensioni dei pebbles che ne compongono il nucleo, per il quale viene definito un nuovo modello della struttura interna.

        Speaker: Mauro Ciarniello (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))
    • 17:00
      coffee break Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      salita Moiariello 16
    • Visita alle collezioni storiche
      Convener: Mauro Gargano (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))
    • 20:30
      Cena

      nel cuore antico della città

    • Scienza interdisciplinare: Il lander e il supporto alla ricerca Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Convener: Stavro Lambrov Ivanovski (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))
      • 16
        "O tu, stella randagia..."

        Da Halley a Chury, da Galileo a Rosetta.

        Speaker: Amalia Ercoli Finzi (Politecnico di Milano)
      • 17
        SD2: un utensile sfruttabile come strumento scientifico

        Il lander Philae della missione Rosetta disponeva di una mini trivella, denominata SD2 (Sample, Drill and Distribution Subsystem), progettata e realizzata con la finalità di raccogliere campioni di suolo cometario a varie profondità e di rendere i campioni disponibili ad altri strumenti scientifici per l’analisi in situ. Nel corso della missione, più precisamente dopo le prime attività di verifiche funzionali seguite al lancio, il gruppo responsabile delle operazioni di SD2 ha messo a punto, grazie ad attività di laboratorio realizzate appositamente, una metodologia di operazioni che avrebbe permesso di sfruttare SD2 anche come strumento scientifico in supporto alla caratterizzazione delle proprietà meccaniche del suolo cometario.
        La presentazione ripercorre inizialmente le caratteristiche funzionali essenziali di SD2 ed i modi operativi in supporto agli altri strumenti imbarcati sul lander Philae. Successivamente, vengono illustrate le prove di laboratorio e le strategie proposte per l’utilizzo di SD2 come strumento scientifico, mettendo in evidenza la pianificazione per la fase estesa di operazioni di Philae, purtroppo mai realizzata. L’ultima parte della presentazione mette in evidenza il ruolo di SD2 nella crescita professionale del gruppo che ha condotto le prove in laboratorio, misurato a dieci anni dalla conclusione delle operazioni sulla cometa.

        Speaker: Franco Bernelli Zazzera (Politecnico di Milano)
      • 18
        The relevance of laboratory activity in understanding the evolutionary connection between interstellar dust and primitive solar system bodies

        The VIRTIS spectrometer aboard Rosetta has shown that organics and hydroxylated Mg-rich amorphous silicates are constituents of the nucleus surface of 67P/CG. Their presence on the comet's surface suggests an evolutionary connection between dust interstellar dust and primitive objects of the solar system. This connection is indicated by experiments that mimic the evolution of dust grains (carbonaceous and silicates) as determined by their interaction with ions, atoms, and UV photons during the journey from birth locations around evolved stars to our solar system.

        Speaker: Vito Mennella (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))
    • 11:00
      coffee break Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

    • Prospettive future: Prospettive future scientifiche & comunicazione Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Convener: Andrea Longobardo (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))
      • 19
        Verso l'esplorazione autonoma di asteroidi: il ruolo dell'IA nell'identificazione di caratteristiche superficiali

        I corpi minori come gli asteroidi e le comete mostrano una grande variabilità in termini di caratteristiche morfologiche della superficie. Queste sono spesso sconosciute in anticipo, ma possono essere utilizzate per evitare ostacoli durante l'atterraggio, per la pianificazione autonoma di osservazioni scientifiche e per scopi di navigazione.
        Rilevare e classificare le caratteristiche superficiali di corpi minori è tradizionalmente un processo oneroso e richiede l’intervento di esperti del settore, rendendo impraticabile l’utilizzo delle immagini in tempo reale. Tuttavia, i recenti progressi nel campo dell’intelligenza artificiale offrono una soluzione automatizzando il riconoscimento delle caratteristiche dalle immagini.
        Dopo aver fornito una panoramica sui progressi scientifici in corso nelle operazioni di rendez-vous e di prossimità con corpi celesti minori presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico di Milano, questa presentazione approfondirà un caso test specifico. Concentrandosi sull'applicazione delle reti neurali convoluzionali per identificare le caratteristiche superficiali degli asteroidi, verrà introdotto un metodo per la generazione automatica di immagini annotate. Questo approccio sfrutta software di rendering open source e varie tecniche di elaborazione delle immagini. Per migliorare la robustezza della rete neurale viene utilizzato un codice procedurale per variare randomicamente la forma dei corpi minori utilizzati per la creazione del dataset di addestramento. Quest’ultimo è apertamente condiviso su Zenodo come benchmark per la comunità scientifica.
        Per concludere, le prestazioni della rete addestrata su questo dataset vengono analizzate in diversi scenari, tra cui una serie di immagini reali della cometa 67P, dell'asteroide Lutetia e dell'asteroide Steins acquisite durante la missione Rosetta.

        Speaker: Franco Bernelli Zazzera (Politecnico di Milano)
      • 20
        DISC - the dust impact sensor and counter on-board Comet Interceptor Mission: performances evaluation and impact tests.

        The Comet Interceptor space mission, selected by ESA in June 2019 as the first F-Class mission, will study a dynamically new comet or an interstellar object by a unique multi-point ’measurement. The Dust Impact Sensor and Counter (DISC), devoted to the dust coma characterization, is part of the payload selected for C I. It will be mounted on-board two of the three spacecraft, as part of the Dust-Fields-Plasma (DFP) suite, dedicated to study: 1) dust in the coma; 2) magnetic field; 3) plasma and energetic neutral atoms. DISC architecture originates from the Impact Sensor subsystems, part of the Grain Impact Analyzer and Dust Accumulator (GIADA) that successfully flew on-board the ESA/Rosetta spacecraft.
        DISC main scientific objectives are: 1) to define the dust mass distribution for particles in the mass range 10-15-10-8 kg ejected from the cometary nucleus; 2) to count dust particles with mass > 10-15 kg; 3) to constrain dust particle density/structure.
        DISC’s sensing plate will be exposed to the cometary dust environment and subjected to Hyper-Velocity Impacts (HVI), due to the high fly-by speed (10 – 70 km/s). To make a DISC performance evaluation and calibration we have devised an approach implying different techniques/methods: 1) HVI of real projectiles on the DISC breadboard at accelerator facilities, 2) HVI simulated employing a high-power laser on the DISC breadboard, 3) Numerical simulation of HVI on a simulated DISC sensing plate.

        Speaker: Alice Maria Piccirillo (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))
      • 21
        Artwork inspired by the Rosetta mission

        From paintings and sculpture to music and poetry, the historic scientific mission of Rosetta and its epic narration have inspired many artists around the world. As a member of the Rosetta communications team for ESA, in 2016 I started compiling the Rosetta Art Tribute, an online repository of artistic tributes to Rosetta, Philae & Comet 67P/Churyumov-Gerasimenko. In this presentation, I will present a selection of the artwork and pop culture references as a homage to the scientists and engineers who made the mission possible, whose work left a mark not only in the planetary science world but also in global culture.

        Speaker: Claudia Mignone (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF))
      • 22
        Rosetta e la cometa in poesia

        L'8 agosto 2014, ispirato dalle avventure della missione spaziale, il poeta Giuseppe Grattacaso scrive "Rosetta e la cometa", che sarà pubblicata in seguito nel libro “Il mondo che farà” (Elliot, 2019). La poesia di questa raccolta è animata tanto dalla frutta di un mercato cittadino quanto dalle stelle o dai pianeti che popolano i cieli, o da una sonda spaziale lanciata a rincorrere una cometa e destinata a perdersi nello spazio siderale. “Il mondo che farà” ha vinto il premio Prestigiacomo, il premio Pisa ed è stato finalista al premio Frascati. In questo intervento, il poeta intende presentare questi versi e la loro genesi alla comunità scientifica che ne ha fornito l'ispirazione.

        Rosetta e la cometa

        L’ha inseguita dieci anni, poi la sonda
        Rosetta ha raggiunto la cometa.
        Ora le gira intorno: una è squalo
        che punta verso il sole e non lo teme,
        l’altra remora, pesce parassita,
        mangia gli avanzi, le briciole del pasto.
        Raccoglie polveri, rifiuti di materia,
        lo scarto del passato che rimane
        nelle ossa e nelle vene al pescecane,
        che scioglie l’ampia coda di brillanti
        filamenti in corsa siderale
        e continua ad andare passo a passo
        verso il futuro in orbita perenne,
        il muso taglia l’aria, con le pinne
        trascina ora Rosetta che la insegue,
        perdute entrambe, pronte ad annegare
        in pieno sole, sono già la storia
        di uno squalo, del vecchio e del suo mare.

        Speaker: Giuseppe Grattacaso
    • Conclusioni
      Convener: Alessandra Rotundi
    • 13:00
      Lunch
    • Face to face Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte

      Incontri con PI/key persons di uno strumento di Rosetta per un confronto su ulteriori studi derivanti dall’analisi dati.