Un’inedita sfera armillare di inizio XVII secolo alla Biblioteca Gambalunga di Rimini

14 Sept 2023, 17:20
20m
Torino - Pino Torinese

Torino - Pino Torinese

Politecnico di Torino - Castello del Valentino, Viale Mattioli, 39, 10125 Torino TO

Speaker

Massimo Mazzoni (Osservatorio Ximeniano - Firenze)

Description

Autori :Giancarlo Truffa, Massimo Mazzoni

Alessandro Gambalunga (seconda metà del XVI sec.-1619) giurista in utroque iure, è stato un còlto bibliofilo che alla morte ha lasciato alla natale città di Rimini la propria preziosa biblioteca, ricca di paio di migliaia di opere, insieme al palazzo che la contiene. Oltre alle opere di propria competenza, nella biblioteca aveva incluso anche molti testi scientifici, in particolare di medicina ed astronomia.
Gli interessi del giurista per quest’ultima disciplina sono ulteriormente testimoniati da un paio di globi celesti olandesi, coevi, e da una sfera armillare in ottone; su richiesta delle bibliotecarie della Gambalunga alla SIA, gli Autori e il curatore del Museo Galileo di Firenze ne hanno esaminato la struttura per alcuni giorni nello scorso Febbraio.
Tutta la sfera, di fattura anonima, ha le dimensioni di circa 50 cm, ed è sorretta da una statuetta di Ercole inginocchiato, ritenuto uno dei mitici fondatori della città: si direbbe dunque un prodotto locale. Già una semplice osservazione ha rilevato qualche traversia subita dallo strumento, peraltro non documentata, poiché, ad esempio, la parte substellare appare montata alla rovescia e l’asse polare terrestre è quasi ortogonale al piano dell’eclittica.
Nell’insieme la realizzazione è pregevole: l’impianto è geocentrico e la raffigurazione cartografica appare abbastanza dettagliata, tanto che, in quell’epoca di grandi esplorazioni geografiche, uno studio attento potrebbe rivelare dettagli utili per una migliore datazione; tuttavia in quella prima ricognizione ci si è limitati a svolgere un lavoro propedeutico, con rilievi geometrici e formali, con particolare attenzione alle orbite: la rappresentazione della sfera del mondo sembra ispirata al modello dell’astronomo austriaco Georg von Peuerbach (1423-1461) come riportato nelle Theoricae novae planetarum (1474) dove concilia la cosmologia tolemaica con alcune implementazioni islamiche dei secoli XIII e XIV.
Degne di menzione le incisioni, per la loro qualità, soprattutto sull’anello orizzontale, dove sono disegnati anche i venti, nella tradizionale effige di volto soffiante, associati alla loro denominazione espressa però anche nell’accezione vernacolare, a conferma dell’ipotesi che si tratti di manufatto locale ad uso locale.
Lo strumento, menzionato per la prima volta in un inventario generale della fine del XVII secolo, non risulta essere mai stato investigato in modo accurato, come si evince dall’errata montatura; le sue condizioni attuali richiederanno uno scrupoloso lavoro preliminare di pulizia e per rimuovere la diffusa ossidazione.

Primary author

Massimo Mazzoni (Osservatorio Ximeniano - Firenze)

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