Immaginate un’immensa isola di stelle, pianeti, polveri e gas, tutti gravitazionalmente legati insieme in una danza cosmica. La nostra galassia, la Via Lattea, ne è un esempio, ma è solo una di quelle che popolano l’universo. Ci sono galassie di ogni forma e dimensione: quelle a spirali, mulinelli brillanti nel cielo; quelle ellittiche, gigantesche sfere luminose, quelle irregolari, che creano uno spettacolo caotico, ma affascinante. Alcune ospitano stelle giovani e vivaci, altre, invece, sono la sede di stelle antiche ormai al crepuscolo della loro vita. Tra queste stelle potrebbero esserci sistemi solari con pianeti simili alla Terra, con forme di vita che guardano il cielo notturno con il nostro stesso stupore. Le galassie non sono statiche: si muovono, si scontrano e si fondono. Questi eventi possono dare origine a nuove forme di galassie e innescare la nascita di nuove stelle. Sono laboratori naturali che ci raccontano storie di origine ed evoluzione.
La loro bellezza e complessità sono state al centro della nostra recente visita all’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, un’esperienza che ha arricchito il nostro bagaglio di conoscenze non solo in termini astronomici, ma anche in ambito tecnologico e collaborativo.
Durante i nostri incontri, abbiamo avuto l’opportunità di utilizzare strumenti all’avanguardia come il software SAODS9 per l’analisi di immagini astronomiche, di esplorare le funzioni di Anaconda e di immergerci nel mondo della programmazione con Python.
Queste competenze tecniche, acquisite sul campo, si sono rivelate fondamentali per la nostra crescita professionale.
Ma non è tutto. Abbiamo imparato il valore della collaborazione e dell’adattabilità in un ambiente di lavoro che, proprio come l’universo che studiamo, è in costante evoluzione.